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A metà degli anni Sessanta escono alcuni dei libri di poesia più belli del secondo Novecento italiano: "Nel magma" di Mario Luzi, "Gli strumenti umani" di Vittorio Sereni, "La vita in versi" di Giovanni Giudici, "Congedo del viaggiatore cerimonioso" di Giorgio Caproni, "Variazioni belliche" di Amelia Rosselli. Quale ritratto dell'io lirico propongono queste raccolte? Si può disegnare una mappa adottando come parametro la postura che il soggetto assume in questi capolavori della nostra letteratura? È davvero possibile per questi cinque poeti conciliare lirica e narratività, rinuncia e fedeltà ai propri privilegi, racconto di sé e coscienza della fine di un mandato sociale? Grazie all'analisi formale e all'interpretazione di numerosi componimenti, "Posture dell'io" affronta questi interrogativi e ribadisce quanto sia ancora vitale il genere lirico nella nostra tradizione moderna.